Hamas ha detto che sabato rilascerà gli ultimi ostaggi vivi che doveva liberare nella prima fase del cessate il fuoco a Gaza

Miliziani davanti ai mezzi della Croce Rossa che hanno portato in Israele gli ostaggi liberati il 15 febbraio
Miliziani palestinesi davanti ai mezzi della Croce Rossa che hanno portato in Israele gli ostaggi liberati il 15 febbraio (AP Photo/Abdel Kareem Hana)

Hamas ha detto che sabato rilascerà gli ultimi sei ostaggi vivi che dovevano essere liberati nella prima fase del cessate il fuoco con Israele: il Times of Israel ha riferito che fra loro ci dovrebbero essere anche Avera Mengistu e Hisham al-Sayed, due cittadini israeliani trattenuti nella Striscia di Gaza da dieci anni. Secondo l’accordo iniziale Hamas avrebbe dovuto liberare solo tre ostaggi nella giornata di sabato e non è noto perché abbia cambiato idea. Nella prima fase dovevano essere liberati in tutto 33 ostaggi, in cambio del rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane: 19 sono stati già liberati mentre 8 sono considerati morti da Israele. Altri 24 ostaggi dovrebbero essere liberati durante la seconda fase dell’accordo.

Hamas ha anche detto che giovedì consegnerà a Israele i corpi di quattro ostaggi uccisi mentre si trovavano nella Striscia di Gaza, fra cui anche quelli dei membri della famiglia di Yarden Bibas, un ostaggio liberato il 1° febbraio 2025: Bibas era stato rapito insieme alla moglie Shiri Bibas e ai figli Kfir e Ariel, che al tempo avevano rispettivamente nove mesi e quattro anni. Inizialmente la restituzione dei corpi degli ostaggi morti in prigionia era prevista per le successive fasi del cessate il fuoco, ma nel caso della famiglia Bibas la situazione è più complicata: Hamas aveva detto che Shiri Bibas e i suoi figli erano stati uccisi nel 2023 in un bombardamento israeliano, ma Israele dice di non avere informazioni che possano confermarlo. Trattandosi di una donna e due bambini, i tre sarebbero dovuti essere liberati durante la prima fase del cessate il fuoco.