Cinque ruoli meno conosciuti ma notevoli di Gene Hackman
Alcuni più comici altri più sentimentali, oltre ai già famosi di “La conversazione”, “Il braccio violento della legge” e “Gli spietati”
di Gabriele Niola

Secondo Quentin Tarantino, Gene Hackman è uno dei pochi attori nei cui film non c’è bisogno di scene che introducano il suo personaggio, perché «he’s fucking Gene Hackman!». Quello che intende è che Hackman, di cui giovedì è stata data notizia della morte, ha così tanto legato la sua carriera a un certo tipo di personaggio e a un certo genere di film che non abbiamo bisogno di conoscere l’antefatto del poliziotto, dell’agente o del militare che interpreta: sappiamo già che sarà una persona dura, ma in senso tradizionale, disposta a tutto, rigorosa nel suo lavoro e dotata di uno strano senso dell’umorismo. È il personaggio che ha interpretato nel film che lo ha reso un attore di primo livello, Il braccio violento della legge, e che, suo malgrado, non si è mai scrollato di dosso, se non per film minori. Come tutti i grandi attori però, è stato capace di rappresentare un ampio spettro di stati d’animo, desideri ed emozioni lavorando di minuzie.
Alcuni dei film in cui ha recitato Hackman hanno avuto un successo che dura da decenni: La conversazione (Palma d’oro a Cannes), Il braccio violento della legge, Gli spietati, ma anche Superman di Richard Donner (il primo film di supereroi ad alto budget) e Mississippi Burning. La forza di Hackman però era anche quella di riuscire a dare una serietà e una profondità non comuni ai piccoli film a cui prendeva parte, anche a quelli più scontati e formulaici (cioè quelli che ripetono con poche variazioni la formula tipica del proprio genere di appartenenza). Ve ne consigliamo cinque.
Rischio totale (1990)
È il classico thriller degli anni ’90 (lo si capisce anche dal titolo tipico dell’epoca), molto convenzionale nella trama ma di rara perfezione nella realizzazione. Hackman è un vice procuratore distrettuale che da anni dà la caccia a un boss della mafia. Quando scopre che c’è una donna che potrebbe incastrarlo, e che questa per paura si è rifugiata in una casa isolata, va a convincerla a testimoniare e la scorta in un viaggio in treno che occupa tutto il film. Su quel treno ci sono anche due killer inviati dalla mafia, e il vice procuratore deve fare di tutto per nascondere e salvare la testimone.
Ciò che rende Rischio totale diverso dai tanti thriller con una trama simile è la regia di Peter Hyams, un vero specialista della tensione. Non a caso è pieno di sequenze di tensione memorabili. Hackman fa la differenza interpretando un uomo di legge al tempo stesso impacciato nell’azione, ma con un passato militare che gli dà una gran fiducia in sé stesso e poca paura. È anche protagonista dell’unica scena comica del film che, senza la sua capacità di tenere in equilibrio i toni, sarebbe risultata totalmente fuori luogo e invece è perfetta.
Non si trova in streaming, ma si può noleggiare su Apple TV o YouTube.
Allarme rosso (1995)
Ancora thriller, ancora anni ’90. Questa volta si tratta di uno dei film meno celebrati di Tony Scott, ma tra i migliori in assoluto del genere “sottomarini militari”. I protagonisti sono una grande coppia: Hackman è il capitano di un sottomarino nucleare che, ricevuto un ordine incompleto di attacco alla Russia, vuole procedere comunque; Denzel Washington è il giovane ufficiale che fa di tutto per impedirglielo, sfruttando le maglie della gerarchia militare.
Come tutti i film di sottomarini gioca su spazi stretti, uomini che si prendono la responsabilità di decisioni da cui dipende la vita di tutto l’equipaggio, monitor che illuminano, volti sudati e attese snervanti sperando che nulla si rompa e la minaccia passi senza fare danni. In più il film mette in scena un’eccezionale battaglia intellettuale fatta di grandi dialoghi tra due visioni opposte di mondo: quella più rigorosa e decisa del vecchio capitano e quella idealista e speranzosa del giovane ufficiale.
Si trova in streaming su Disney+.
Un’altra donna (1988)
È il film più psicologico di Woody Allen, uno di quelli “seri”. La protagonista è Gena Rowlands, una scrittrice che affitta un appartamento in cui poter lavorare senza essere disturbata. Da quell’appartamento sente le sedute dello studio confinante di uno psicanalista, in particolare quelle di una donna più giovane (Mia Farrow). Ascoltare quell’altra donna e ciò che poi le capita la inducono a ripensare completamente la propria vita sentimentale. In questa storia di grande introspezione Gene Hackman interpreta un amore passato della protagonista. È uno dei rari ruoli smaccatamente sentimentali della sua carriera e dimostra bene come fosse perfetto non solo per gli uomini tutti d’un pezzo, ma anche per personaggi più sentimentali.
Non è al momento disponibile né in streaming né a noleggio.
Piume di struzzo (1996)
È il remake di Il vizietto, con Robin Williams nel ruolo di Ugo Tognazzi, cioè un uomo omosessuale che ha avuto un figlio ma ora vive con il compagno e gestisce un locale gay. Quando il figlio sta per sposare la figlia di un senatore molto conservatore, lui deve fingere di essere eterosessuale insieme al suo compagno. Gene Hackman interpreta proprio il senatore conservatore. È un classico ruolo da commedia dell’arte: quello della persona autorevole e temuta, che non va scandalizzata, da cui il protagonista deve fare di tutto per nascondere qualcosa. Hackman è quindi la spalla in un film in cui Robin Williams è il consueto tornado, ed è fantastico. Per tutta la vita Gene Hackman ha desiderato essere un attore comico, senza riuscirci. Accettò persino un piccolo ruolo in Frankenstein Junior quando era già famoso, nella speranza di iniziare una carriera nella commedia, ma era così truccato da prete barbuto che nessuno lo ha mai collegato a quel film. Piume di struzzo dimostra che aveva i tempi perfetti per far ridere.
È disponibile in streaming su MGM+ (uno dei canali di Prime Video) e a noleggio su Rakuten, Apple TV e Prime Video.
Il colpo (2001)
È uno degli ultimi film che Gene Hackman ha interpretato. Dalla trama potrebbe sembrare un thriller, ma in realtà appartiene a un genere difficile da definire con chiarezza. È la storia di un rapinatore che decide di ritirarsi, ma il ricettatore con cui ha sempre lavorato gli chiede di fare un ultimo colpo per lui. Il colpo sarà pieno di problemi, e il bello del film è proprio come vengono risolti. Hackman interpreta il rapinatore con una serenità d’animo e una calma che di regola non viene collegata a quel tipo di personaggio e lo fa somigliare più a un rapinatore dei classici polar, cioè i polizieschi francesi, (come il vecchio Gabin di Grisbì). La sceneggiatura sopraffina è di David Mamet (anche regista) e unisce le convenzioni del cinema di rapina con quella che all’epoca era la nuova ondata autoironica portata da Pulp Fiction, aggiungendo in più un senso di rassegnazione autunnale per la parte terminale della propria vita che lo rende unico. Danny DeVito, nel ruolo dell’amico ricettatore, ha con Hackman dei duetti memorabili.
Si trova su Prime Video.