La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha dichiarato illegale lo schema di Malta per la cittadinanza in cambio di investimenti

Martedì la Corte di Giustizia dell’Unione Europea – il più importante tribunale dell’Unione – ha stabilito che il programma con cui Malta agevola la concessione della cittadinanza in cambio di investimenti viola la legge comunitaria, e le ha ordinato di interromperlo. Schemi come questo, un tempo previsti anche da altri paesi europei, sono noti come “passaporti d’oro” per il loro funzionamento: nel caso di Malta il requisito è di investire almeno 600mila euro e risiedere sull’isola.
Nel 2022 la Commissione Europea aveva fatto causa al governo maltese e martedì la Corte ha giudicato insufficienti le modifiche introdotte da allora, tra le quali sospendere la possibilità che ne beneficiassero cittadini russi e bielorussi dopo l’invasione dell’Ucraina (cosa che era avvenuta nonostante le sanzioni, secondo inchieste giornalistiche). Il governo maltese, pur difendendo uno schema che dal 2015 in poi gli è valso entrate per 1,4 miliardi di euro, si è impegnato a rispettare la sentenza.
La Corte ha contestato che lo schema equivaleva «alla commercializzazione della concessione della cittadinanza di uno stato membro e per estensione di quella dell’Unione», e quindi anche della libertà di movimento nell’area Schengen. Nel 2020 la Commissione aveva aperto una procedura d’infrazione verso Malta e Cipro per i loro programmi sui “passaporti d’oro”. Nel 2021 Cipro e nel 2022 la Bulgaria (un altro paese che ne aveva) li hanno interrotti: Malta era rimasta uno degli ultimi paesi ad averne.