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  • Domenica 4 maggio 2025

In Romania è andato bene il candidato dell’estrema destra

George Simion è stato il più votato al primo turno delle elezioni presidenziali: andrà al ballottaggio insieme al sindaco di Bucarest, Nicușor Dan

Sostenitori di George Simion seguono un suo discorso dopo la chiusura dei seggi (AP Photo/Andreea Alexandru)
Sostenitori di George Simion seguono un suo discorso dopo la chiusura dei seggi (AP Photo/Andreea Alexandru)
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Al primo turno delle elezioni presidenziali di domenica in Romania il candidato più votato è stato il nazionalista ed euroscettico George Simion. Secondo i risultati definitivi, Simion ha ottenuto il 41 per cento dei voti, non abbastanza per una vittoria al primo turno. Si è votato di nuovo per il primo turno dopo che a dicembre la Corte costituzionale aveva annullato il risultato del voto di novembre per possibili interferenze russe nella campagna elettorale.

Il 18 maggio andrà al ballottaggio contro Nicușor Dan, candidato indipendente di orientamento liberale e attuale sindaco della capitale Bucarest. Dan ha ottenuto il 21 per cento delle preferenze, poco più di Crin Antonescu, candidato europeista della larga coalizione di governo composta dal Partito Socialdemocratico (PSD, di centrosinistra), dal Partito Nazionale Liberale (PNL, di centrodestra) e dall’Unione Democratica Magiara di Romania (che rappresenta la minoranza ungherese nel paese), che si è fermato al 20.

Simion era dato per favorito dai sondaggi, che però nel caso delle elezioni di novembre non erano stati accurati. Ha 38 anni ed è il fondatore e leader dell’Alleanza per l’unità dei romeni (AUR), un partito nato nel 2019 con posizioni ultranazionaliste, contrarie all’immigrazione, euroscettiche e favorevoli all’unificazione tra Romania e Moldavia.

Dopo l’esclusione di Calin Georgescu, il candidato nazionalista filorusso che aveva vinto le elezioni annullate, dalle nuove elezioni, l’estrema destra rumena aveva scelto Simion come candidato da sostenere: Simion, peraltro, ha promesso un incarico pubblico di rilievo a Georgescu qualora dovesse vincere il ballottaggio. Simion è appoggiato anche dal presidente statunitense Donald Trump, che aveva criticato duramente la decisione della Corte costituzionale.