• Mondo
  • Domenica 11 maggio 2025

Hamas ha detto che rilascerà l’ultimo ostaggio statunitense ancora in vita

Si chiama Edan Alexander: l'accordo è stato raggiunto senza il coinvolgimento del governo israeliano

Varda Ben Baruch tiene in mano una foto del nipote Edan Alexander, ostaggio israeliano-americano, durante un raduno di famiglie di ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza a Nir Oz, vicino al confine con la Striscia di Gaza, il 20 aprile 2025 (Amir Levy/Getty Images)
Varda Ben Baruch tiene in mano una foto del nipote Edan Alexander, ostaggio israeliano-americano, durante un raduno di famiglie di ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza a Nir Oz, vicino al confine con la Striscia di Gaza, il 20 aprile 2025 (Amir Levy/Getty Images)
Caricamento player

Domenica sera il gruppo radicale palestinese Hamas ha annunciato che a breve libererà Edan Alexander, soldato 21enne con doppia cittadinanza israeliana e statunitense, rapito il 7 ottobre 2023 durante l’attacco di Hamas in territorio israeliano e considerato l’ultimo ostaggio statunitense ancora in vita.

L’annuncio è stato confermato dal governo statunitense di Donald Trump ed è arrivato a sorpresa. Al momento sembra che l’accordo per la liberazione di Alexander non preveda la liberazione di altri ostaggi né che Hamas abbia chiesto e ottenuto qualcosa in cambio dagli Stati Uniti. Israele non è stato coinvolto nei negoziati fra gli Stati Uniti e Hamas per la liberazione di Alexander, che sono durati settimane: lo ha fatto sapere l’ufficio stampa del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu.

La decisione di liberare Alexander è interpretata come un modo di Hamas per segnalare agli Stati Uniti la propria disponibilità a raggiungere un accordo sul cessate il fuoco con Israele, pochi giorni prima che inizi un lungo viaggio ufficiale di Trump in Medio Oriente. I negoziati sono in stallo da marzo e nel frattempo Israele ha ricominciato ad attaccare intensamente la Striscia di Gaza; da più di due mesi peraltro il governo israeliano blocca totalmente l’ingresso di cibo e di medicine.

– Leggi anche: Da due mesi Israele blocca completamente l’entrata di cibo e medicine a Gaza

Il governo israeliano ha fatto sapere che sospenderà i bombardamenti sulla Striscia di Gaza soltanto durante le operazioni di rilascio di Alexander. Una fonte di Reuters dice che la sua liberazione avverrà probabilmente martedì 13 maggio.

Alexander è nato in Israele ma è cresciuto a Tenafly, in New Jersey (Stati Uniti). Era tornato in Israele nel 2022, poco dopo aver finito le scuole superiori, per arruolarsi nell’esercito israeliano per via della leva obbligatoria. Al momento del suo rapimento prestava servizio in un’unità di élite dell’esercito israeliano, vicino al confine con Gaza.

Quel giorno Hamas sequestrò in totale 251 persone. Secondo le autorità israeliane 59 ostaggi si trovano ancora nella Striscia di Gaza, ma si stima che solo 21 di loro siano ancora in vita.

I genitori di Edan Alexander, Yael e Adi, mostrano la foto di loro figlio durante una manifestazione a Nirim, in Israele (Amir Levy/Getty Images)

Non è chiaro se la liberazione di Alexander smuoverà qualcosa nelle trattative per un cessate il fuoco fra Israele e Hamas, che da tempo sono mediate da diversi paesi a maggioranza araba e dagli Stati Uniti. In estrema sintesi Hamas si è detta disponibile a liberare tutti gli ostaggi – sia quelli rimasti vivi sia i corpi di quelli morti – a patto che Israele concluda la sua invasione della Striscia di Gaza; Israele invece vuole che la sospensione delle proprie operazioni militari nella Striscia sia soltanto temporanea, e la settimana scorsa ha approvato formalmente un piano per occupare tutta la Striscia.