Pinterest ora è una cosa da teenager
Negli ultimi anni, la piattaforma di ricerca immagini è riuscita a raggiungere i giovani in modo diverso da come hanno fatto altri social

A fine aprile Pinterest ha cominciato a fare una cosa che non ha precedenti tra le piattaforme tecnologiche di una certa grandezza. Ogni giorno, da lunedì a venerdì, tutti gli utenti di Stati Uniti e Canada tra i 13 e i 17 anni che provano ad accedere alla piattaforma trovano un avviso che li invita a lasciare la piattaforma e a concentrarsi sulla scuola, almeno «fino a quando non suona la campanella».
A metà tra il social network e il motore di ricerca, Pinterest è una piattaforma che esiste dal 2010, pensata per offrire spunti visivi in molti campi – dalla moda alle ricette, dalla fotografia all’arredo – e permette di salvarli e organizzarli in “bacheche” pubbliche o private. A lungo è stato uno spazio associato a un pubblico adulto, in larga parte femminile, in cerca di idee per abiti da matrimonio o per arredare casa. Ma se si rivolge direttamente a giovani studenti delle scuole superiori è perché negli ultimi cinque anni l’età dei suoi utenti si è notevolmente abbassata.

La notifica che appare agli utenti minorenni negli Stati Uniti e in Canada durante l’orario scolastico (Pinterest)
Nel 2023, l’azienda ha riconosciuto che molto del suo successo degli ultimi anni è dovuto all’iscrizione di un significativo numero di utenti della “generazione Z”, quindi quella che oggi ha tra i 13 e i trent’anni. Degli oltre 518 milioni di utenti globali, più del 40 per cento oggi appartiene a questa fascia d’età. In Italia è effettivamente una piattaforma molto amata sia dagli adolescenti che tra i preadolescenti: capita spesso, anzi, che ci si iscriva ancora prima di compiere 13 anni, anche se in teoria le regole di Pinterest non lo permetterebbero.
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Non è successo per caso: negli ultimi anni l’azienda ha lavorato molto per rendere Pinterest un posto più adatto ai minorenni. Ha ridotto drasticamente la circolazione dei pochi contenuti problematici che aveva (come quelli relativi all’istigazione al suicidio e ai disturbi alimentari), e ha aumentato gli strumenti che permettono ai genitori di monitorare le attività dei figli che usano la piattaforma. Dal 2023, poi, ha introdotto standard più stringenti sulle immagini di nudo anche artistico che si possono condividere, peraltro contrariando una parte della community storica di utenti maggiorenni.
Questo, unito al fatto che le occasioni di interazione tra gli utenti sono molto più rare rispetto a social network come Instagram, ha reso Pinterest una piattaforma ottima per chi cerca un’esperienza digitale più intima e meno stressante: «una nicchia diversa, più positiva rispetto agli altri social network», ha scritto la giornalista Amanda Hoover. «Uno spazio di esplorazione e creatività dove non si fa a gara per ottenere like e visualizzazioni».
Aurora, che ha 17 anni e si è iscritta a Pinterest durante le scuole medie cinque anni fa, usa spesso la piattaforma per «cercare immagini di outfit, acconciature, unghie e altre cose di tendenza», ma anche fonti d’ispirazione e tutorial per disegnare e dipingere quadri. Racconta di viverla come «una cosa personale, da tenere per me», e di non sentire affatto il bisogno di seguire amiche o influencer, perché quello che le interessa sono le foto che trova, non le persone che le hanno pubblicate. Come molte altre adolescenti, dice che Pinterest le serve a “visualizzare” il genere di futuro a cui aspira, riunendo nelle varie bacheche i luoghi che vorrebbe visitare, i vestiti che vorrebbe indossare, le frasi motivazionali da interiorizzare.
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Al contempo, però, le piace che il modo in cui Pinterest è fatto la porti a esserne meno dipendente rispetto ad altre piattaforme. Aurora spiega di considerarlo un social network più sano di Instagram, «perché essendo basato solo su fotografie e non su video, a un certo punto mi annoio, riesco a dire “basta”, smetto di scrollare e lo chiudo».
Al contrario degli algoritmi di piattaforme come Instagram e TikTok, che provano spesso a introdurre tra i contenuti mostrati agli utenti anche cose non del tutto azzeccate per vagliare nuovi eventuali campi d’interesse, l’algoritmo che seleziona i contenuti da mostrare nella homepage di Pinterest è estremamente personalizzato. «Se io cerco una cosa, poi mi appaiono veramente soltanto risultati simili», dice Alice, che ha 21 anni e usa Pinterest da quando ne aveva 16. «Se cerco un tipo specifico di tatuaggio poi mi appaiono altre trenta versioni simili. Ultimamente ho cercato spunti su Berlino, dato che ci andrò a breve, e adesso ho ventimila post a tema “15 cose da fare a Berlino”».
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Tra gli aspetti più criticati di Pinterest c’è invece il grande quantitativo di pubblicità che compare in homepage: l’azienda, infatti, sta cercando di trasformare sempre di più la piattaforma in uno spazio dove gli utenti non solo cercano fonti d’ispirazione, ma possono comprare direttamente quello che trovano.
A questo si aggiunge il fatto che, da aprile, molti utenti hanno cominciato a segnalare che l’azienda ha rimpiazzato una parte del proprio team di moderazione dei contenuti con un sistema automatizzato che funziona piuttosto male. Online sono tantissime le lamentele di persone che avevano un profilo su Pinterest anche da dieci anni e sono state bandite dalla piattaforma senza spiegazione, presumibilmente per errori grossolani di moderazione automatica.
Infine, c’è chi non sta apprezzando la crescente diffusione delle immagini create con l’intelligenza artificiale caricate sul sito. Oltre alle più ampie preoccupazioni che riguardano l’impiego dei software generativi, nel caso di Pinterest molti si lamentano che la proliferazione di queste immagini starebbe peggiorando sensibilmente la qualità dei risultati delle ricerche, rendendoli più standardizzati e meno originali. Un utente su Reddit, per esempio, ha raccontato di aver smesso di utilizzare la piattaforma dopo anni perché «ormai l’80 per cento dei risultati sono immagini generate con l’AI». A questo si aggiunge il fatto che professionisti di tutti i tipi – stilisti, parrucchieri, nail artist, illustratori – usano Pinterest come fonte d’ispirazione, e non è detto che le immagini generate con l’intelligenza artificiale siano replicabili nel mondo reale. Soltanto di recente Pinterest ha cominciato ad affrontare il tema, segnalando tutte le immagini che, secondo il suo sistema, sono state create in questo modo.

L’etichetta con cui Pinterest ora segnala i contenuti creati con l’intelligenza artificiale (Il Post)