Trump ha detto che molte persone «stanno morendo di fame» a Gaza

È una dichiarazione notevole che conferma l'allontanamento della sua amministrazione dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu

Il presidente statunitense Donald Trump ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, 16 maggio 2025 (AP Photo/Altaf Qadri)
Il presidente statunitense Donald Trump ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, 16 maggio 2025 (AP Photo/Altaf Qadri)

Durante una conferenza stampa ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, alla fine del suo primo viaggio di stato in Medio Oriente, il presidente statunitense Donald Trump ha detto che gli Stati Uniti devono occuparsi della Striscia di Gaza. Ha detto: «Stiamo guardando Gaza. E ce ne occuperemo. Molte persone stanno morendo di fame. Stanno succedendo molte cose brutte». È una dichiarazione piuttosto notevole, dal momento che la distribuzione di cibo e medicine all’interno della Striscia di Gaza è bloccata dal 2 marzo da Israele, solido alleato degli Stati Uniti.

Da qualche tempo però Trump si è un po’ allontanato dal governo di estrema destra israeliano guidato dal primo ministro Benjamin Netanyahu, che invece all’inizio della sua presidenza aveva sostenuto quasi incondizionatamente. Una delle ragioni di questo allontanamento è il fatto che Israele continua a sabotare e manipolare ogni tentativo negoziale statunitense di ottenere un cessate il fuoco a Gaza. Anche la decisione di Trump di non andare in Israele dopo aver visitato Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi Uniti in questi giorni è stata interpretata come un segnale di distanza.

La scorsa settimana gli Stati Uniti avevano presentato un piano per distribuire gli aiuti a Gaza deciso insieme a Israele, che però era stato molto contestato dalle Nazioni Unite e da diverse ong perché è incompleto e secondo molti inapplicabile. Prevede che la distribuzione riprenda attraverso organizzazioni private, con nuovi spostamenti di massa per la popolazione palestinese, le cui condizioni peggiorano di giorno in giorno.

Da tempo i quasi due milioni di palestinesi della Striscia sono di fatto assediati e quotidianamente bombardati, e le scorte del Programma alimentare mondiale (WFP) sono esaurite, così come quelle dell’UNRWA (l’agenzia dell’ONU per i profughi palestinesi) e delle ong che ancora operano nella Striscia.

Intanto giovedì e venerdì l’esercito israeliano ha aumentato l’intensità dei bombardamenti su varie zone della Striscia di Gaza. Secondo il ministero della Salute di Gaza giovedì sono stati uccisi più di 120 palestinesi. Venerdì il ministero della Difesa locale ha detto che altre 50 persone sono state uccise nel nord della Striscia a causa degli attacchi israeliani.