Più di 130 persone palestinesi sono state uccise nella nuova offensiva israeliana, tra sabato e domenica

Tra sabato e domenica sono proseguiti gli attacchi dell’esercito israeliano contro varie città della Striscia di Gaza e almeno 135 persone sono state uccise, secondo fonti di Al Jazeera. Delle persone uccise quasi 50 si trovavano nel campo per sfollati di al Mawasi, poco distante dalla città di Khan Yunis, nel sud della Striscia. Il campo era indicato come “luogo sicuro” dall’esercito israeliano da dicembre, ma in varie occasioni le forze armate israeliane hanno colpito anche luoghi designati come tali.
Gli attacchi in corso fanno parte della nuova offensiva israeliana che ha lo scopo di occupare militarmente la Striscia di Gaza a tempo indeterminato. Negli ultimi giorni l’esercito ha condotto diversi attacchi aerei, e ha inviato uomini e carri armati, allargando le porzioni di territorio occupato. Tra giovedì e sabato erano già state uccise circa 200 persone. Domenica ha poi annunciato l’inizio di una nuova «estesa operazione di terra in tutto il sud e il nord» della Striscia di Gaza.
La nuova offensiva ha aggravato ulteriormente la già disastrosa situazione umanitaria: a causa del blocco degli aiuti imposto da Israele sul territorio mancano cibo, acqua potabile e medicine, e gli ospedali sono sempre più in difficoltà. Il ministero della Salute di Gaza ha detto che l’ospedale Indonesiano, uno dei pochi rimasti attivi, è ormai fuori servizio, così come tutti gli ospedali pubblici nel nord.
Nel frattempo sabato Israele e Hamas hanno confermato la ripresa dei negoziati indiretti, quelli mediati da Stati Uniti, Qatar ed Egitto. Finora le trattative avevano portato a risultati fragili e limitati.