Genova e Ravenna al centrosinistra, e il resto si vedrà

Negli altri due capoluoghi in cui si votava, Taranto e Matera, ci sarà il ballottaggio tra due settimane

La nuova sindaca di Genova Silvia Salis
La nuova sindaca di Genova Silvia Salis (ANSA/PIETRO ZAMPEDRONI)
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Il centrosinistra ha vinto le elezioni amministrative su cui c’era più attenzione, quelle di Genova, e si è confermato a Ravenna dove governa dagli anni Settanta. A Taranto e a Matera, gli altri due capoluoghi al voto, ci sarà invece il ballottaggio perché nessuno dei candidati è riuscito a superare il 50 per cento dei voti. L’appuntamento è tra due settimane, l’8 e il 9 giugno, in concomitanza con il voto per i referendum abrogativi sulla cittadinanza e sul lavoro.

A Genova Silvia Salis ha battuto Pietro Piciocchi al primo turno, un risultato non scontato visto che la città era governata dal centrodestra. Salis era sostenuta dal cosiddetto “campo largo”, che comprende Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Italia Viva, Azione, Alleanza Verdi e Sinistra. Negli ultimi mesi Piciocchi, sostenuto da tutto il centrodestra, aveva amministrato la città dopo aver preso il posto dell’ex sindaco Marco Bucci, eletto presidente della Liguria. Salis era data per favorita da tutti i sondaggi commissionati durante la campagna elettorale, ma è riuscita a imporsi con un distacco superiore alle aspettative.

A Ravenna invece non c’è mai stata storia, un po’ perché è una città storicamente di centrosinistra, un po’ perché il centrodestra si presentava diviso. Fin dagli exit poll è stato chiaro che Alessandro Barattoni, segretario provinciale del Partito Democratico, avrebbe vinto con un largo vantaggio su tutti gli altri candidati. È lui il successore di Michele de Pascale, eletto lo scorso anno presidente della regione Emilia-Romagna.

È tutto rimandato invece a Matera e a Taranto, dove nessuno ha superato il 50 per cento dei voti. In entrambe le città il distacco tra i due candidati più votati è di pochi punti percentuali. A Matera è avanti il centrosinistra con Roberto Cifarelli, che se la vedrà con Antonio Nicoletti del centrodestra. Il Movimento 5 Stelle ha già detto che non appoggerà nessuno. A Taranto invece uno dei partecipanti al ballottaggio sarà Pietro Bitetti, candidato del centrosinistra (ha preso il 37 per cento), mentre lo sfidante sarà Francesco Tacente (26 per cento), candidato civico sostenuto anche dalla Lega, che però non si presentava con il suo simbolo. È invece arrivato terzo l’altro candidato di centrodestra Luca Lazzàro, sostenuto da Fratelli d’Italia e Forza Italia (non è arrivato al 20 per cento).

Tra le altre elezioni di cui si è parlato in queste settimane a Rozzano (Milano), dove c’era la prima giunta di centrodestra nella storia della città, ha vinto Mattia Ferretti De Luca, sempre del centrodestra, con oltre 35 punti percentuali in più rispetto al candidato di centrosinistra, Leone Antonio Missi.

In continuità anche Assisi, dove è consolidata la vittoria di Valter Stoppini del centrosinistra, che in questi mesi aveva fatto il sindaco dopo che la precedente sindaca Stefania Proietti era stata eletta presidente dell’Umbria. Ha battuto il rivale Eolo Cicogna del centrodestra.

Infine a Giugliano, comune di ben 125mila abitanti in provincia di Napoli, ha vinto il centrosinistra con Nicola Diego D’Alterio: il comune aspetta da tempo che il governo decida se commissariarlo o meno per mafia e la campagna elettorale era stata fortemente influenzata da questo fattore, che aveva reso la competizione un po’ caotica e una gara a non candidarsi. L’affluenza è stata bassissima, al 45 per cento (20 punti in meno delle precedenti elezioni). Si capirà qualcosa di più delle intenzioni del governo nelle prossime settimane.

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