Per la prima volta il New York Times ha concesso in licenza i suoi contenuti per programmi di intelligenza artificiale

(AP Photo/Mark Lennihan)
(AP Photo/Mark Lennihan)

Il New York Times ha raggiunto un accordo con Amazon per concedergli in licenza i propri contenuti editoriali, affinché li sfrutti per allenare i suoi programmi di intelligenza artificiale generativa. In questo modo i prodotti del giornale finiranno nelle esperienze dei clienti Amazon (per esempio nelle conversazioni con Alexa): oltre agli articoli di giornale, ci sono le ricette della sezione NYT Cooking, e i contenuti sportivi di The Athletic.

È il primo accordo di questo tipo che coinvolge il prestigioso giornale statunitense, che peraltro nel 2023 aveva fatto causa a OpenAI e Microsoft proprio per diffidarli dall’usare in questo modo i suoi contenuti protetti da copyright. In questo caso l’intesa prevede con ogni probabilità una remunerazione per il New York Times, anche se i dettagli finanziari non sono stati resi pubblici.

Negli ultimi anni il mondo dell’editoria ha avuto una reazione ambivalente allo sfruttamento dei contenuti giornalistici nei software di intelligenza artificiale generativa, una reazione sfociata o in cause legali o in accordi economici. Una delle preoccupazioni maggiori è legata alle cosiddette “allucinazioni” dei software di questo tipo: sono situazioni in cui il software inserisce informazioni false nella sua risposta all’utente, talvolta anche attribuendole a una fonte come un giornale, la cui reputazione è quindi compromessa. Il software infatti funziona grazie a un modello statistico che cerca di indovinare quali siano le parole che ha senso utilizzare in un dato contesto: questo a volte crea risposte corrette secondo le regole linguistiche, ma senza nessuna aderenza alla realtà.