Nella Striscia di Gaza 77 camion dell’ONU carichi di farina sono stati assaltati da civili palestinesi alla disperata ricerca di cibo

Palestinesi in coda a un centro di distribuzione del WFP a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, a febbraio del 2025 (AP Photo/Jehad Alshrafi)
Palestinesi in coda a un centro di distribuzione del WFP a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza, a febbraio del 2025 (AP Photo/Jehad Alshrafi)

Nella notte tra venerdì e sabato 77 camion del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (più noto col suo nome inglese World Food Programme, WFP) che stavano trasportando della farina in varie località della Striscia di Gaza sono stati bloccati da persone palestinesi affamate, che si sono appropriate del carico. Una portavoce del WFP ha detto a BBC che le persone che li hanno bloccati erano «disperate» e «non potevano attendere» l’arrivo dei camion ai centri di distribuzione. Gli assalti sono avvenuti a Netzarim, nel nord, e a Khan Yunis, nel sud.

Per oltre due mesi, da inizio marzo a metà maggio, Israele ha bloccato completamente l’ingresso di cibo e medicine a Gaza: la situazione umanitaria, già drammatica, si è aggravata ulteriormente e moltissime persone soffrono la fame e la denutrizione. Ha poi annunciato la creazione di una ong apposita, la Gaza Humanitarian Foundation, che nei piani del governo israeliano dovrebbe controllare tutte le operazioni di distribuzione del cibo a Gaza: le sue prime operazioni sono però andate molto male, e in generale la quantità di cibo entrato nella Striscia nelle ultime settimane è di gran lunga inferiore ai reali bisogni della popolazione. Mercoledì migliaia di persone palestinesi avevano cercato di fare irruzione in un magazzino di cibo gestito dalle Nazioni Unite, in una situazione di grande caos.

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