Pornhub smetterà di funzionare in Francia
Il sito porno più famoso al mondo si sta scontrando col governo perché non vuole adeguarsi ai nuovi meccanismi di verifica dell'età

Entro mercoledì pomeriggio Pornhub, il sito porno più frequentato al mondo, smetterà di funzionare in Francia. Lo ha annunciato Aylo, il gruppo canadese che lo possiede, spiegando che farà lo stesso coi suoi altri siti porno YouPorn e RedTube. La ragione è che la piattaforma non intende adeguarsi ai meccanismi di verifica dell’età, cioè a un requisito che in questi anni il governo francese ha introdotto per legge per l’accesso ai siti pornografici.
L’operazione di Aylo è, per certi versi, di lobbying. Al posto della consueta schermata di accesso ai siti, infatti, ci sarà un testo che incolpa il governo per l’interruzione. Questo messaggio, ha detto il gruppo, sarà corredato da un’immagine della Libertà che guida il popolo, uno dei più celebri dipinti di Eugène Delacroix, nonché un’allegoria della Francia e dei suoi valori liberali.
A partire da venerdì 6 giugno, l’ARCOM (l’ente regolatore delle comunicazioni francese) potrà perseguire i siti porno che non si sono ancora conformati alle normative. Tra i suoi poteri c’è quello di chiedere di bloccare l’accesso a un sito come risultato della sentenza di un tribunale. Attualmente per accedere a Pornhub è necessario dichiarare di avere più di 18 anni, ma è sufficiente farlo con un click: non esistono veri strumenti per verificare che l’utente stia dicendo la verità. La legge francese, tra il 2020 e il 2024, ha però introdotto meccanismi più rigorosi: per esempio la conferma tramite una carta di credito o un documento d’identità, con delle accortezze tecniche per garantire l’anonimato.
Aylo si è opposto, sostenendo che questa procedura esporrebbe a rischi di furto i dati personali e che l’onere della verifica dovrebbe ricadere sui sistemi operativi piuttosto che sui siti porno. Il gruppo si oppone soprattutto perché teme che questi meccanismi possano allontanare una parte degli utenti, e quindi compromettere i suoi introiti.

La schermata d’accesso a Pornhub in Francia (da un telegiornale di BFMTV)
Anche decidere di bloccare i siti prima di un eventuale intervento del governo, comunque, ha dei rischi economici. La Francia, con 7 milioni di visitatori unici al giorno, è il secondo paese al mondo per traffico su Pornhub, che è tra i cinque siti più visitati nel paese.
Per ora il governo ha risposto con toni duri alla scelta della piattaforma: la ministra delle Telecomunicazioni e degli Affari digitali, Clara Chappaz, l’ha accusata di aver fornito una versione fuorviante della situazione. «Tanto meglio», ha detto quella delle Pari opportunità, Aurore Bergé, riferendosi all’auto-oscuramento del sito.
A fine maggio anche la Commissione Europea ha avviato un’indagine sui meccanismi di verifica dell’età di vari siti porno, tra cui Pornhub, per una possibile violazione delle leggi europee sulla tutela dei minori in ambito digitale. Potrebbe risultare in una multa fino al 6 per cento del loro fatturato.
Negli ultimi anni i siti pornografici sono stati oggetto di regolamentazioni in vari paesi per limitare l’accesso dei minori, che si ritiene possano essere influenzati negativamente dall’idea del sesso proposta dai siti pornografici. Per esempio in Italia ad aprile l’Autorità garante delle comunicazioni ha introdotto un nuovo regolamento che impone la verifica dell’età tramite aziende terze, attraverso il sistema del doppio anonimato (lo stesso della legge francese), dando sei mesi di tempo alle aziende per adeguarsi.
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