20mila lavoratori hanno accettato di lasciare Volkswagen nei prossimi anni: è un primo passo nel piano dell’azienda per ridurre i costi

una persona al lavoro sul telaio di un'auto in una linea di produzione
La produzione di auto Volkswagen a Dresda (AP Photo/Matthias Schrader)

Volkswagen ha annunciato che 20mila lavoratori nei suoi stabilimenti e uffici in Germania hanno accettato di lasciare l’azienda entro il 2030: sono la prima parte dei 35mila previsti dal piano di ristrutturazione del gruppo automobilistico concordato lo scorso dicembre con i sindacati e il potente consiglio di fabbrica, l’organo che rappresenta i lavoratori nell’azienda. Si tratta in gran parte di pensionamenti regolari o anticipati, ma anche di dimissioni volontarie incentivate con buonuscite.

Volkswagen è la più importante azienda automobilistica europea. Da mesi sta cercando di gestire una grave crisi legata all’aumento dei costi, alla bassa domanda di auto in Europa, e all’ingresso nel mercato europeo di aziende cinesi che producono auto molto economiche. Inizialmente i piani dell’azienda prevedevano licenziamenti di massa e la chiusura di diversi stabilimenti in Germania: gli accordi attuali, conclusi dopo una serie di scioperi, includono solo pensionamenti e buonuscite, con una riduzione complessiva di quasi un terzo dei lavoratori dell’azienda in Germania. Anche Porsche e Audi, che fanno parte dello stesso gruppo di Volkswagen, ridurranno il proprio personale.

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