Il nuovo stadio del Como è un problema per Como?
C'è un progetto molto ricco e ambizioso che in città piace a tanti, anche al sindaco, ma ci sono anche preoccupazioni legittime

Nel 2024 la squadra di calcio del Como è tornata in serie A dopo 21 anni, e i proprietari hanno sfruttato i buoni risultati e il momento favorevole per avviare la ristrutturazione del vecchio stadio della città, il Giuseppe Sinigaglia: vorrebbero sostituirlo con un impianto innovativo ma nella stessa posizione suggestiva, sulla riva del lago. Il progetto presentato dal Como al comune, che è il proprietario della struttura, è molto incentrato sugli aspetti commerciali.
È una proposta che piace a una parte considerevole della popolazione locale, che da tempo spera in una ristrutturazione dell’impianto e in una valorizzazione dell’area circostante. E piace anche all’attuale sindaco, Alessandro Rapinese, che spera che il nuovo stadio possa portargli maggiore consenso alle elezioni del 2027. Ci sono comunque state anche diverse critiche da parte di chi, a Como, pensa che il progetto potrebbe danneggiare l’ambiente e la vita dei residenti, contribuendo ad aumentare il turismo di massa nell’area.
Tra il 2019 e il 2023 il numero di turisti che annualmente trascorrono almeno una notte sul lago di Como è passato da 3,8 a 4,8 milioni. La crescita molto significativa del turismo è stata associata esplicitamente al progetto di ristrutturazione dello stadio anche da Mirwan Suwarso, il presidente del Como. In un’intervista al sito specializzato Calcio e Finanza, Suwarso ha detto che all’interno della struttura che la società vuole costruire «il calcio dovrà essere secondario», e subito dopo ha citato l’aumento dei flussi turistici dicendo che «se si dovesse realizzare questo progetto, credo che il comune vorrebbe trasformare lo stadio in un centro di aggregazione per la comunità e per i turisti».
Non è la prima volta che Suwarso parla del turismo in relazione ai progetti che ruotano intorno alla squadra. Nel 2019 il Como fu acquistato da due fratelli indonesiani, Robert Budi e Michael Bambang Hartono, imprenditori miliardari tra le persone più ricche al mondo: da qualche tempo sono tra i primi cento nella lista stilata annualmente dalla rivista Forbes (nel 2025 il patrimonio complessivo dei due era intorno ai 44 miliardi di dollari, circa 38,4 miliardi di euro). Da allora la società ha cercato di legare la popolarità della squadra alle cose per cui la città è più famosa nel mondo, e quindi anche e soprattutto al suo lago.
Lo hanno fatto sia con operazioni commerciali (hanno creato una birra ufficiale della squadra, prodotta sul territorio, e una serie di gadget che riprendono slogan in dialetto locale come “Semm cumasch”, ovvero “siamo comaschi”), sia cercando di integrarsi nella comunità tramite collaborazioni con le istituzioni e promuovendo iniziative benefiche. Questa operazione è andata di pari passo con il potenziamento della squadra, che ha da poco concluso il campionato di serie A con un ottimo risultato, soprattutto per una neopromossa dalla Serie B: è arrivata decima (su 20), ma soprattutto ha giocato in modo convincente.
«La squadra è un aspetto del brand Como», ha detto Suwarso in un’intervista per La Provincia di Como. «Hugh Grant appena arrivato ha fatto riferimento a Villa d’Este. Como ha appeal. Vengono, altri ne verranno, e si parlerà di Como ovunque». Il riferimento a Hugh Grant è relativo alla frequente presenza di vip di Hollywood e attori famosi allo stadio del Como per seguire la squadra, come Keira Knightley e più recentemente Jeff Goldblum.

L’attore Hugh Grant allo stadio per Como-Parma, 19 ottobre 2024 (Jacopo M. Raule/Getty Images)
La capacità della città di attrarre turisti da tutto il mondo è un elemento fondamentale anche nel progetto di ristrutturazione dello stadio Sinigaglia. L’impianto sportivo è stato realizzato nel 1927 ed è oggi in condizioni piuttosto fatiscenti, ma è molto ammirato per la posizione privilegiata in cui si trova, a pochi passi dal centro e in riva al lago. In passato Gianni Brera, tra i più noti giornalisti sportivi italiani, lo definì «lo stadio più bello del mondo». Per gli Hartono mantenere lo stadio in questa posizione è di fondamentale importanza, tanto quanto ristrutturarlo.
A febbraio la società ha consegnato al comune un progetto per trasformare il Sinigaglia in una struttura sportiva con negozi di abbigliamento e gadget per i tifosi, ristoranti e bar, ma anche una palestra, una farmacia, un ristorante vista lago all’ultimo piano e una piscina a sfioro. Nel progetto è previsto anche un hotel di lusso a quattro piani, con terrazze alberate sul modello del “bosco verticale”, il complesso di palazzi rivestiti di vegetazione realizzato a Milano dall’architetto Stefano Boeri. Per il progetto il Como si è rivolto allo studio di architettura Populous, che tra le altre cose ha ideato anche il prestigioso stadio di Wembley a Londra.
La pubblicazione di alcuni rendering però ha portato urbanisti e architetti a sottolineare l’impatto negativo che il nuovo impianto potrebbe avere sulla città. Fanno preoccupare in particolare le dimensioni: l’idea è di portarlo dagli attuali 7 metri di altezza a 22,5, facendone così la struttura più evidente sul lungolago insieme al vicino Monumento ai Caduti, che è alto 30 metri. Per gli architetti questo potrebbe snaturare l’identità culturale del quartiere che lo circonda, legata alla corrente artistica del Razionalismo e alla figura di Alessandro Volta. Lo stadio stesso è una delle opere realizzate nell’anno delle “celebrazioni voltiane”, quando la città ricordò il fisico comasco, noto soprattutto per aver inventato la pila, nel centenario della sua morte.

(REUTERS/Daniele Mascolo)
Un gruppo di 111 architetti, compreso l’architetto polacco di fama internazionale Daniel Libeskind, ha quindi inviato una lettera al comune e alla società chiedendo di abbandonare questo progetto. Nella lettera si sostiene che il nuovo stadio pregiudicherebbe gli spazi pubblici circostanti, in particolare i giardini a lago che fiancheggiano l’impianto, oltre che i rapporti architettonici con i monumenti che lo circondano e che formano quello che viene chiamato “quartiere razionalista”. Le strutture in stile razionalista – compresa la facciata dell’attuale stadio – poste in questo punto della città sono numerose e molto simili tra loro per estetica, perché costruite negli anni Trenta del Novecento.
Com’era prevedibile, lo studio Populous ha pensato a un progetto che potesse fare dello stadio un luogo adatto anche ai turisti, dove godere della vista del lago a cena o passeggiando sull’area pedonale che si vorrebbe ricavare all’ultimo piano. È una trasformazione in linea con il progetto che gli Hartono hanno per il Como e che il presidente stesso del club ha associato a quello che ha chiamato “modello Disney”: ovvero un progetto imprenditoriale che funziona come un ecosistema costituito da più rami d’impresa che si rafforzano a vicenda.
Così la società ha aperto Como Retail, che si occupa dei negozi dove vengono venduti gadget e capi d’abbigliamento pensati per i tifosi ma anche per i turisti di passaggio a Como; Como Academy, che si occupa del settore sportivo giovanile; Como Entertainment, incaricato della promozione tramite eventi e feste; Como Property per il rinnovamento dello stadio.
Il fatto che la proprietà stessa del Como abbia citato l’esempio di Disney ha portato però associazioni, gruppi politici e anche singoli residenti a temere che Como rischi di diventare il corrispettivo di un parco a tema: una Disneyland sul lago in cui tutto sia pensato e curato unicamente per i turisti e il loro divertimento. Questa visione è stata in parte confermata da Suwarso quando ha spiegato che è Como stessa con il suo paesaggio a costituire per i proprietari un parco giochi su cui investire per offrire ai visitatori del Sinigaglia un’esperienza che va molto oltre la sola partita di calcio (poi, certo, ha sempre ribadito anche l’interesse della società a contribuire al benessere generale della città e di chi ci vive).
Il timore di alcuni gruppi di residenti che questo modo di agire possa aumentare le presenze turistiche a Como è legato all’aumento notevole dei flussi di visitatori degli ultimi anni. Solo in centro tra il 2016 e il 2024 il numero di posti letto nelle strutture alberghiere ed extra alberghiere, in particolare case vacanza, è passato da poco più di 600 a 1.700. Come conseguenza, i prezzi del mercato immobiliare sono saliti ed è diventato molto complesso trovare case in affitto a lungo termine. I negozi di vicinato e gli esercizi storici si sono spostati fuori dal centro o sono stati chiusi. All’interno delle mura medievali, tra metà maggio e fine settembre, la folla di visitatori è spesso così numerosa da rendere difficile muoversi, e sul lungolago la coda di persone in attesa di poter salire sui battelli può arrivare a occupare quasi metà della passeggiata a lago. Il turismo di massa sta insomma creando problemi a Como già visti anche in altre città italiane molto visitate.
Nonostante i disagi provocati dal turismo siano considerevoli, a Como non esiste un vero e proprio movimento anti-turistico, a differenza di altre città italiane. Con la proposta di costruzione di un nuovo stadio, tuttavia, qualcosa sta cambiando: un migliaio di residenti, tra cui quelli che vivono vicino al Sinigaglia, si sono organizzati in un comitato civico per chiedere che il progetto venga modificato nel rispetto dell’equilibrio ambientale e dell’identità storica e artistica del “quartiere razionalista”. I residenti chiedono che, a fronte della concessione alla società dello stadio, il comune solleciti investimenti per migliorare almeno la viabilità della zona. Le strade in quel punto della città sono particolarmente congestionate d’estate, perché la struttura della convalle in cui si trova Como porta a confluire proprio lì il traffico diretto verso le località più frequentate del lago, come Cernobbio, Tremezzo e Menaggio.
Il sindaco Alessandro Rapinese ha vinto le elezioni nel 2022 con una lista civica, dopo 17 anni passati in consiglio comunale come membro dell’opposizione e una lunga carriera da immobiliarista. Punta a essere rieletto fra due anni. Non ha mai espresso preoccupazioni significative rispetto al turismo di massa in città. Anzi, l’estate scorsa, intervistato in un programma di RSI, la radiotelevisione svizzera di lingua italiana, ha detto che vedere Como piena di turisti è per lui motivo di grande soddisfazione.
Rapinese poi si è sempre detto favorevole al progetto per il nuovo stadio, che come detto è molto popolare in città, affermando di essere intenzionato a portarlo avanti a ogni costo: finora non ha insomma dato segno di prendere in considerazione le preoccupazioni espresse dai residenti.