«I Goonies non dicono mai la parola morte»
A quarant'anni dall'uscita il film di culto è ancora citatissimo, e dopo numerose voci e smentite avrà infine un sequel

Quarant’anni dopo l’uscita negli Stati Uniti, il 7 giugno del 1985, I Goonies continua a essere un film citatissimo per la storia di amicizia che racconta e le avventure dei suoi personaggi, dalla danza del ventre di Chunk alla leggenda del pirata Willy l’Orbo. Essendo diventato un fenomeno di culto tra i ragazzini di allora, negli anni si è parlato a più riprese di un possibile sequel. Ogni ipotesi era stata smentita fino allo scorso febbraio, quando Warner Bros. ha confermato che un seguito dei Goonies è in lavorazione.
Dell’operazione si sa ancora molto poco, ma proprio per il grande affetto del pubblico per il film originale, rischia di non essere semplice.
I Goonies racconta la storia di un gruppo di ragazzini che trova una mappa del tesoro e decide di andarlo a cercare, incappando in una buffa banda di criminali e in un uomo deforme di nome Sloth, a prima vista temibile, ma buono. Grazie anche a un doppiaggio efficace fu amatissimo anche in Italia, dove arrivò il dicembre successivo: guadagnò 125 milioni di dollari a livello globale, con un budget di 19.
Il film fu scritto da Chris Columbus (quello di Gremlins e Mamma, ho perso l’aereo) a partire da un soggetto di Steven Spielberg (uno dei registi più apprezzati di tutti i tempi) e girato da Richard Donner (noto per Arma letale e Ladyhawke). I protagonisti invece diventarono poi attori di successo, in particolare Sean Astin, Josh Brolin e Ke Huy Quan, rispettivamente i fratelli Mikey e Brand Walsh e Data. Per ora si sa solo che tra i produttori del sequel ci saranno Columbus e Spielberg, ma non si hanno dettagli né sulla trama, né sul regista o su chi ci reciterà.
Donner raccontò di aver avuto una storia su cui lavorare per un sequel già nei primi anni Duemila, ma nel 2004 alcuni degli attori che avevano recitato nel film dissero che Warner Bros., che ne detiene i diritti, non era interessata. Donner disse che ci stava lavorando anche dieci anni dopo, ma anche quella volta poi non se ne seppe più nulla. La questione uscì di nuovo nel 2020, quando il cast e i produttori si riunirono su Zoom per una raccolta fondi per l’emergenza dovuta alla pandemia.
Nell’evento online Spielberg disse che «ogni paio d’anni saltava fuori un’idea da esplorare, ma che nessuna di queste reggeva». Aggiunse che I Goonies aveva messo un’asticella talmente alta che era difficile trovare un’idea migliore di quella che avevano avuto negli anni Ottanta. Nel maggio del 2021 Corey Feldman, che nel film era Mouth, disse infine che le possibilità di un sequel si erano azzerate: Donner aveva deciso di girare un altro Arma letale come suo ultimo film, e il cast non voleva fare un nuovo Goonies senza di lui. Il regista morì due mesi dopo.
In un post pubblicato su Instagram nel settembre del 2024, l’attrice Martha Plimpton (Stef) smentì nuovamente le voci di un sequel.
Della possibilità di un nuovo Goonies tornarono a parlare all’inizio di quest’anno proprio Feldman e Quan, che dopo decenni lontano dal cinema era tornato a recitare in Everything Everywhere All at Once vincendo peraltro il premio Oscar come miglior attore non protagonista nel 2023. Alla prima di Love Hurts, il suo film d’azione, Quan aveva detto che gli sarebbe piaciuto moltissimo girare un sequel dei Goonies; allo stesso evento Feldman aveva raccontato che lui e Astin avevano provato a mettere insieme un nuovo film una decina d’anni prima, ma che l’idea era stata giudicata troppo costosa.
A sua volta Feldman aveva proposto di riunire tutti gli attori del film, citando una delle sue battute più celebri, «i Goonies non dicono mai la parola morte», e aggiungendo che «c’era speranza». Warner Bros. annunciò il sequel la settimana dopo.

Da sinistra a destra Sean Astin, Jeff Cohen, Ke Huy Quan, Kerri Green e Corey Feldman, cioè Mikey, Chunk, Data, Andy e Mouth dei Goonies, alla prima di Love Hurts a Los Angeles, 3 febbraio 2025 (Jordan Strauss/Invision/AP)
Oggi Sean Astin è noto soprattutto per essere stato Sam nel Signore degli Anelli e Bob Newby di Stranger Things. In una recente intervista data al Guardian ha detto che secondo lui il sequel non includerà gli attori del film originale: un po’ «per non avere aspettative troppo alte» e poi deluderle, un po’ perché crede che i fan non vorrebbero un sequel con loro come attori. Secondo Kerri Green, che nel film era Andy, può darsi che facciano dei cameo. «Per quanto mi riguarda, nessuno mi ha chiamato», ha commentato Joe Pantoliano, che invece interpretava uno della banda fratelli e in seguito è diventato famoso per i suoi ruoli in Matrix e nei Soprano.
Intanto, come spesso accade con i film di culto, il posto in cui è stato girato I Goonies è diventato una meta di pellegrinaggio per i fan. Il film è ambientato nel Goon Docks di Astoria, in Oregon, nel nord-ovest degli Stati Uniti: il quartiere è fittizio, ma la città no, così come la casa dei fratelli Walsh, dove sono state girate varie scene. Una volta la proprietaria faceva entrare i curiosi, ma con i social media nell’ultima decina di anni la voce si è sparsa attirando anche più di mille persone al giorno: viverci era diventato così difficile che prima l’aveva delimitata e coperta con teloni, poi l’aveva messa in vendita.
Nonostante aiuti l’economia locale, l’afflusso di turisti legato al film ha continuato a dividere i residenti anche dopo che la casa è stata comprata dall’imprenditore Behman Zakeri, un grande amante dei Goonies, che aveva detto di volerla aprire di nuovo ai fan. Questo fine settimana ad Astoria sono in programma numerosi eventi a cui ci si aspetta parteciperanno migliaia di persone. La famosa casa dei Walsh intanto è stata ristrutturata con l’aiuto di un designer di successo per ricostruire nei minimi dettagli ogni stanza, proprio com’era nel film.
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