Almeno 11 persone palestinesi sono state uccise vicino ai centri della Gaza Humanitarian Foundation

Almeno cinque persone palestinesi sono state uccise domenica nella Striscia di Gaza vicino ai centri di distribuzione di cibo della Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), un’organizzazione creata da Israele e accusata di essere un ulteriore strumento per usare la fame come arma contro i palestinesi. Alcuni testimoni hanno detto ad Associated Press che l’esercito israeliano ha iniziato a sparare contro le persone a circa un chilometro di distanza da uno dei centri. Sabato altre sei persone erano state uccise in circostanze simili, e altre decine sono state ferite.
I testimoni hanno raccontato che i militari israeliani hanno sparato verso le 6 del mattino, cioè quando in teoria sarebbe dovuta iniziare la distribuzione del cibo. Venerdì infatti l’esercito israeliano aveva detto che la distribuzione sarebbe stata fatta dalle 6 alle 18, e che nelle altre fasce orarie la zona attorno ai centri sarebbe stata considerata un’area militare chiusa. In realtà in questi giorni i centri sono stati chiusi più volte in anticipo, hanno aperto a metà giornata o in generale hanno funzionato in modo intermittente.
La Ghf è attiva da circa due settimane. Da allora decine di persone sono state uccise vicino ai suoi centri di distribuzione, tutti allestiti lontano dal nord della Striscia di Gaza in modo da costringere i civili già stremati dalla guerra a fare decine di chilometri per raggiungerli, e non hanno nemmeno beni sufficienti per tutte le persone in coda. Israele controlla tutti i confini della Striscia, e secondo i suoi piani la Gaza Humanitarian Foundation dovrebbe sostituire tutte le altre organizzazioni attive nella distribuzione di beni essenziali.
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