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  • Domenica 8 giugno 2025

Due elezioni piccole ma grandi in Serbia

Sono le prime dopo mesi di grandi proteste antigovernative, e potrebbero far capire qualcosa sulle difficoltà del presidente Aleksandar Vučić

Una protesta antigovernativa a Belgrado, in Serbia, a marzo 2025 (Srdjan Stevanovic/Getty Images)
Una protesta antigovernativa a Belgrado, in Serbia, a marzo 2025 (Srdjan Stevanovic/Getty Images)
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Domenica in Serbia ci sono le elezioni amministrative a Kosjerić, una cittadina di circa 10mila abitanti vicina al confine con la Bosnia Erzegovina, e a Zaječar, città di circa 50mila abitanti dall’altra parte del paese, sul confine con la Bulgaria. Sono entrambe città piccole e non particolarmente note, quindi il risultato non influirà sulla politica nazionale.

Allo stesso tempo però sono le prime elezioni che si tengono da quando in Serbia sono iniziate enormi proteste antigovernative, lo scorso novembre, che hanno fatto cadere il governo e messo in difficoltà il presidente nazionalista Aleksandar Vučić: sono quindi considerate una sorta di banco di prova per il suo partito, il Partito Progressista Serbo (SNS, che nonostante il nome è di orientamento conservatore).

Le proteste iniziarono a causa del crollo di una tettoia della stazione ferroviaria di Novi Sad, a una sessantina di chilometri dalla capitale Belgrado, che a novembre aveva causato 15 morti: i manifestanti lo considerano emblematico della corruzione diffusa nel paese con Vučić, che è stato primo ministro fra il 2014 e il 2017 e da allora è presidente. Con il passare dei mesi le manifestazioni sono diventate sempre più estese e partecipate. Sono organizzate da gruppi di studenti, che hanno anche occupato decine di facoltà universitarie.

Diversi media locali e internazionali si sono interessati delle elezioni a Kosjerić, dove è attesa un’affluenza molto alta. Gli studenti della zona hanno fatto campagna elettorale andando di casa in casa per invitare le persone a votare. Sostengono una serie di candidati indipendenti, non legati quindi né al Partito Progressista Serbo né ai tradizionali partiti di opposizione.

– Leggi anche: Nelle proteste in Serbia decidono tutto gli studenti

Alle ultime elezioni, nel 2021, a Kosjerić vinse la coalizione di Vučić con il 69 per cento dei voti: una sconfitta, o perlomeno un calo significativo nei consensi, sarebbero quindi notevoli. L’SNS sta comunque prendendo sul serio il voto di domenica: ha fatto un’intensa campagna elettorale, e lo stesso presidente Vučić ha partecipato a eventi nella piccola città. Bojan Klacar, un analista politico, ha detto all’Agence France-Presse che il risultato a Kojeric potrebbe «dare slancio a uno dei due lati», ossia «aiutare il partito al governo a consolidare il suo potere, oppure rafforzare le richieste degli studenti per nuove elezioni».

Anche a Zaječar nel 2021 vinse l’SNS, e anche lì quest’anno la campagna elettorale è stata più serrata che in passato: «Abbiamo perso il conto dei ministri e politici che hanno visitato Zaječar, e di quello che hanno promesso», ha dettoBalkan Insight Miljko Stojanovic, un giornalista locale.

In entrambe le città diversi gruppi di attivisti e di osservatori hanno riportato casi di irregolarità durante la campagna elettorale, e tentativi da parte delle autorità di influenzare l’esito del voto. Transparency Serbia, un’organizzazione non profit con sede a Belgrado, ha scritto che nell’ultimo mese ministri e funzionari governativi hanno visitato Zaječar e Kosjerić 17 volte, mentre negli ultimi quattro anni avevano fatto 22 visite.

– Leggi anche: Camminare per giorni per protestare, in Serbia