Il processo a Sean “Diddy” Combs, fin qui
È accusato di tratta di esseri umani e sfruttamento sessuale: contro di lui hanno testimoniato ex partner, ex collaboratori e anche il rapper Kid Cudi

Venerdì si è conclusa la quarta settimana del seguitissimo processo di New York in cui il celebre rapper statunitense Sean “Diddy” Combs è accusato di tratta di esseri umani e di essere a capo di un’organizzazione criminale volta allo sfruttamento sessuale di decine di persone. Il processo era cominciato lo scorso 12 maggio con la selezione della giuria popolare, e dovrebbe concludersi i primi giorni di luglio.
Finora sono stati ascoltati più di 25 testimoni. Dopo la denuncia iniziale di Casandra Ventura, ex compagna di Combs, il rapper ha ricevuto 78 denunce per abusi sessuali (incluse quattro che sono state poi ritirate o chiuse con un accordo) da parte di 86 persone, alcune delle quali minorenni all’epoca dei fatti: 47 donne e 39 uomini. La maggior parte delle accuse è legata al contesto dei cosiddetti freak off organizzati da Combs, ovvero presunte orge che si svolgevano in vari alberghi in giro per il mondo, in cui si faceva uso di droghe, e che potevano durare anche diversi giorni, col coinvolgimento di persone pagate e, secondo alcune denunce, costrette. Se condannato, Combs rischia dai 15 anni di carcere fino all’ergastolo; lui si è sempre dichiarato non colpevole.
Al momento non è chiaro quando e se Combs testimonierà: alcuni esperti legali hanno ipotizzato che alla fine potrebbe decidere di non farlo, per evitare di esporsi a un interrogatorio che rischierebbe di peggiorare ulteriormente la sua posizione. Sebbene non abbia ancora preso la parola, i suoi atteggiamenti in aula sono stati estesamente raccontati dai giornalisti che seguono il processo, anche per alcune condotte sopra le righe che hanno indispettito il giudice e i presenti: giovedì scorso, per esempio, Arun Subramanian, il giudice che presiede il procedimento, ha minacciato di espellerlo dall’aula dopo averlo visto «annuire vigorosamente» e fare espressioni contrite verso la giuria popolare durante la pausa pranzo dell’udienza, accusandolo di tentare di influenzarla.
Al centro delle udienze più recenti c’è il racconto di una donna, indicata con lo pseudonimo di “Jane” per proteggere il suo anonimato, che frequentò Combs dal 2021 fino al momento del suo arresto, avvenuto nel settembre dello scorso anno. Come aveva già fatto tre settimane fa la modella e cantante Casandra Ventura, ex compagna di Combs e figura chiave del processo, anche Jane si è soffermata su alcuni dettagli dei cosiddetti freak off. Jane non li ha definiti con questo termine, ma ha usato un’altra espressione: hotel nights (notti in hotel).
Le versioni di Jane e Ventura presentano molti punti in comune: anche Jane ha raccontato che, all’inizio, Combs si comportava con lei in modo premuroso e rassicurante, ma che nei mesi successivi il loro rapporto si incentrò esclusivamente su queste feste, durante le quali veniva costretta a fare sesso con prostitute e prostituti mentre il rapper dava indicazioni, filmava tutto e si masturbava.
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Jane ha detto anche che lei e Combs avevano stipulato una sorta di «contratto d’amore» in base al quale lei si impegnava a garantire la sua partecipazione ai freak off, e in cambio lui accettava di versarle per due anni un assegno mensile di 10mila dollari (quasi 9mila euro). Secondo Jane, Combs minacciò in più occasioni di interrompere i finanziamenti nel caso in cui si fosse rifiutata di prendere parte agli incontri.
Durante la sua testimonianza, alla giuria è stata fatta ascoltare una registrazione audio che, secondo Jane, proveniva da un video girato con un iPhone durante un freak off. Nonostante l’audio fosse disturbato, Jane ha spiegato che nella registrazione si sentiva una conversazione in cui lei e un sex worker di nome Don stavano cercando un preservativo, mentre Combs le ordinava di masturbarsi.
Come Ventura, anche Jane ha detto di essere stata coinvolta nell’organizzazione dei freak off: l’ultimo a cui partecipò si tenne nel 2023 al Trump International Hotel di New York. In quell’occasione si occupò di pianificare ogni dettaglio, dalla prenotazione delle stanze al trasporto delle droghe, fino all’ingaggio dei sex worker. Jane ha aggiunto che Combs continua tuttora a pagare l’affitto del suo appartamento, e che il suo costante coinvolgimento nei freak off ha avuto gravi conseguenze sulla sua salute mentale e fisica: dopo quegli incontri ha sviluppato più volte infezioni vaginali.

(Elizabeth Williams via AP)
Un’altra testimonianza molto seguita, che si è svolta il 22 maggio, è stata quella del rapper Scott Mescudi, meglio noto come Kid Cudi, che tra il 2011 e il 2012 ebbe una breve relazione con Casandra Ventura, durante una pausa nella storia tra lei e Combs. Mescudi ha riferito che, dopo che Combs scoprì la loro frequentazione, si introdusse dentro casa sua: al suo rientro trovò diversi oggetti fuori posto, e il suo cane chiuso in bagno. Poche settimane più tardi, una Porsche di sua proprietà esplose nel vialetto di casa, colpita da una molotov. I due si incontrarono successivamente in un hotel di Los Angeles per un chiarimento: Combs mantenne un atteggiamento freddo e negò qualsiasi coinvolgimento nell’intrusione e nell’incendio dell’auto. Mescudi ha detto anche che Ventura gli confidò episodi di violenza fisica subiti da Combs.
A pochi giorni di distanza è stata ascoltata anche Capricorn Clark, un’ex collaboratrice di Combs, che ha raccontato di essere stata costretta ad accompagnarlo a casa di Mescudi dopo che, armato di pistola, si era presentato furioso davanti a casa sua. Clark ha detto che Combs la obbligò a salire in macchina e che, durante il tragitto, le disse che stavano andando a «uccidere» Mescudi. Una volta arrivati, Combs e una sua guardia del corpo sarebbero entrati nella casa di Mescudi, che però era vuota. Al ritorno, Combs ordinò a Clark di chiamare Ventura con un cellulare acquistato a questo scopo, dicendole che non l’avrebbe lasciata andare fino quando non si fosse presentata.
Secondo Clark, una volta tornati a casa, Combs avrebbe aggredito Ventura e intimato a entrambe di non far sapere nulla alla polizia. I legali di Combs hanno cercato di mettere in dubbio la credibilità di Clark come testimone, sottolineando che nel 2023 aveva contattato nuovamente la squadra legale di Combs manifestando interesse a tornare a lavorare con lui. Alla testimonianza di Clark è seguita quella di “Mia”, un’altra ex dipendente di Combs, che ha raccontato di essere stata ripetutamente aggredita fisicamente e sessualmente da Combs durante il periodo in cui lavorò per lui.

(Elizabeth Williams via AP)
Ha testimoniato anche Eddy Garcia, ex addetto alla sicurezza dell’hotel InterContinental di Los Angeles, che ha riferito di aver ricevuto da Combs 100mila dollari in contanti per farsi consegnare un video della telecamera di sorveglianza che mostrava una sua aggressione a Ventura. Nel filmato, che è stato mostrato anche nel corso del processo, Combs colpisce ripetutamente con mani e piedi Ventura mentre lei è a terra, e poi la trascina per il corridoio. Garcia ha aggiunto di aver firmato un accordo di riservatezza su carta intestata della società di Combs e una dichiarazione che attestava l’assenza di altre copie del video.
Combs è anche noto come Puff Daddy o P. Diddy, ha 55 anni ed è uno dei musicisti e produttori più influenti della scena hip hop degli ultimi decenni. Per via della sua fama, dei particolari delle accuse e della mole di cause contro di lui, il processo nei suoi confronti è seguito dai media di tutto il mondo. Essendo un processo federale, non ci saranno riprese né foto di quello che succede in aula. La testimonianza di Jane continuerà anche lunedì.
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