Un processo a carico del nuovo presidente sudcoreano Lee Jae-myung è stato rinviato a tempo indeterminato

Lee Jae-myung, Seul, 6 giugno 2025 (Jeon Heon-kyun/Pool Photo via AP)
Lee Jae-myung, Seul, 6 giugno 2025 (Jeon Heon-kyun/Pool Photo via AP)

Un tribunale di Seul, in Corea del Sud, ha comunicato di aver rinviato a tempo indeterminato il processo per false dichiarazioni in campagna elettorale a carico del presidente Lee Jae-myung, del Partito Democratico (centrosinistra), che la scorsa settimana aveva vinto le elezioni. I giudici hanno detto di aver preso la loro decisione in base all’articolo 84 della Costituzione sudcoreana che stabilisce che, per la maggior parte dei reati, un presidente in carica e per tutta la durata del suo mandato non può essere soggetto a procedimenti penali.

Nel 2021, quando Lee si era candidato una prima volta alla presidenza, era stato accusato di aver violato la legge elettorale durante un dibattito televisivo per aver sostenuto di non conoscere una persona coinvolta in uno scandalo di corruzione. Per questo caso, lo scorso novembre Lee era stato condannato a un anno di carcere con pena sospesa: quest’anno aveva inizialmente vinto un ricorso, ma poi la Corte Suprema gli aveva dato torto, riaprendo il processo. La prossima udienza di Lee era fissata per il 18 giugno. Ora un tribunale di Seul ha deciso di rinviarla a tempo indeterminato senza fornire molte spiegazioni.

In queste ultime settimane diversi esperti si erano divisi sull’eventualità di un rinvio del processo, sostenendo che l’articolo 84 non potesse essere applicato ai processi già avviati prima dell’elezione. Il Partito Democratico di Lee, che ha la maggioranza nel parlamento unicamerale, ha tra l’altro proposto un disegno di legge che sospende automaticamente i processi in corso del presidente in carica. Il disegno di legge potrebbe essere approvato questa settimana, ma secondo diversi giornali la Corte costituzionale del paese potrebbe essere chiamata a pronunciarsi sulla legittimità di tale norma.