Cosa può dirci il “test della sedia”
Un esercizio apparentemente banale può aiutare a prevenire le cadute, che negli anziani sono tra le principali cause di problemi di salute

Ogni anno in Italia migliaia di persone, soprattutto anziane, cadono procurandosi lividi, lacerazioni, fratture e nei casi più gravi pericolose ferite alla testa. Le cadute sono tra le principali cause di seri problemi di salute, possono avere conseguenze di lunga durata e influire negativamente sulla qualità della vita, eppure non ricevono grande attenzione e sono quasi sempre sottovalutate. Un semplice test, che si può fare a casa con una sedia, è sempre più diffuso per valutare il rischio legato alle cadute e fare prevenzione.
Il “sit-to-stand test”, o “test della sedia”, ha avuto origine in ambito medico tra gli anni Ottanta e Novanta nel Regno Unito e negli Stati Uniti, dove alcuni medici erano alla ricerca di un sistema pratico ed economico per valutare la forza muscolare delle gambe, la funzionalità fisica e l’autonomia dei pazienti, soprattutto nei contesti geriatrici e riabilitativi. Pensarono di usare le sedie sia per la loro grande diffusione sia per motivi di sicurezza, offrendo un punto di appoggio solido per i pazienti sottoposti alla prova.
Il test consiste nel sedersi su una sedia, incrociare le braccia sul petto e appoggiare il palmo della mano sinistra sulla spalla destra e quello della mano destra sulla spalla sinistra. Ci si deve poi alzare e sedere in continuazione per trenta secondi, contando quante volte lo si è fatto. Il risultato viene poi confrontato con il dato medio per le persone della stessa età. Può apparire banale, ma nel tempo si è rivelato un efficace sistema per valutare lo stato di salute delle persone, soprattutto per quanto riguarda la loro forma fisica e la capacità di muoversi autonomamente in sicurezza.
Le persone che vengono messe alla prova sono di solito quelle con più di 60 anni di età e vari studi hanno segnalato una lieve differenza tra maschi e femmine. Nella fascia 60-64 anni un maschio riesce in media ad alzarsi e sedersi 14 volte, mentre una femmina 12. La quantità si riduce progressivamente all’aumentare dell’età: un uomo di 80-84 anni riesce in media ad alzarsi e sedersi 10 volte, mentre una donna 9. Un risultato inferiore a quello della media può portare il medico a effettuare altri test e prescrivere esami più specifici, ma non necessariamente indica un peggioramento dello stato di salute del paziente.
I risultati al di sotto della media possono comunque essere un importante indicatore sul maggiore rischio di cadute, cioè il tipo di incidente più comune tra le persone anziane. L’Istituto superiore di sanità (ISS) ha avviato da qualche tempo un’indagine statistica per comprendere la dimensione del problema nel nostro paese, uno di quelli con la maggior percentuale di persone anziane al mondo, in particolare sopra gli 80 anni.
– Ascolta anche: Il test della sedia raccontato
Nell’ultima rilevazione nazionale dell’ISS, effettuata con un sondaggio tra il 2022 e il 2023, una persona intervistata su cinque ha detto di essere caduta nei 12 mesi precedenti l’intervista, in alcuni casi più di una volta. Quasi nella metà dei casi le cadute hanno comportato una frattura e nel 16 per cento hanno portato a un ricovero in ospedale. Con l’aumentare dell’età le cadute diventano inoltre più frequenti e pericolose: tra gli ultra 85enni sono state segnalate cadute nel 33 per cento degli intervistati, con una maggiore incidenza tra le donne.
La maggior parte delle cadute avviene in casa, soprattutto in camera da letto, in cucina e in bagno; in un caso su cinque le cadute avvengono in giardino oppure per strada.
Una caduta è un evento traumatico non solo fisicamente, ma anche psicologicamente, soprattutto per le persone anziane che temono di cadere di nuovo finita la convalescenza. Nella sua indagine, l’ISS ha rilevato che 6 persone su 10 hanno paura di cadere nuovamente, un dato sensibilmente più alto rispetto alle 4 su 10 che temono di cadere in generale. Le persone anziane cadute in casa si sentono meno sicure, tendono a rimanere a letto più a lungo e sono restie a uscire, proprio per il timore di cadere di nuovo. La maggiore sedentarietà si traduce in un ulteriore peggioramento del loro stato fisico, ma anche in una riduzione delle interazioni sociali e di conseguenza della possibilità di coltivare interessi e mantenere la mente attiva.
La perdita di autonomia e la maggiore sedentarietà fanno aumentare il rischio di aumentare di peso, avere problemi circolatori e al cuore, che possono aumentare la mortalità di alcune condizioni di salute preesistenti. Il test della sedia non serve ovviamente a prevedere se una persona cadrà o morirà a causa di una caduta, ma può aiutare a farsi un’idea del suo stato di salute. Non deve essere svolto necessariamente in presenza di un medico e può essere compreso in una routine, per valutare in autonomia la propria forma fisica.
Negli ultimi anni il test è stato al centro di varie ricerche, orientate anche a capire se il suo impiego possa essere utile per capire qualcosa sulla salute delle persone più giovani. In una ricerca effettuata in Svizzera, per esempio, sono state coinvolte 7mila persone alle quali è stato chiesto di alzarsi e sedersi quante più volte potevano in un minuto, quindi in una versione estesa del test rispetto ai classici 30 secondi. Tra le persone di 20-24 anni, la media è stata di 50 volte in piedi e seduti per i maschi e di 47 per le femmine. Tra i partecipanti ai test alcuni sono arrivati ad alzarsi e sedersi 72 volte in un minuto, a dimostrazione di quanto possa comunque variare il risultato.
Una delle tabelle più utilizzate e diffuse è comunque quella dei Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie degli Stati Uniti, che può essere un buon punto di partenza per confrontare i propri risultati.
Si è visto che risultati al di sotto della media per la propria fascia di età possono essere migliorati, spesso introducendo una maggiore attività fisica oppure intervenendo sull’alimentazione e su altre abitudini. Spesso è sufficiente fare qualche passeggiata in più, abituarsi a salire qualche gradino o usare il test stesso della sedia come esercizio fisico da svolgere in sicurezza, evitando il rischio di cadute.