È stato fermato in Grecia un uomo per il caso della donna e della bambina trovate morte a Villa Pamphili
È un cittadino statunitense, ora è accusato di omicidio

Venerdì mattina a Skiathos, un’isola in Grecia, è stato fermato un uomo di 46 anni, il cittadino statunitense Rexal Ford, per il caso dei corpi della donna e della bambina che erano stati trovati sabato a Villa Pamphili a Roma. È accusato di omicidio e soppressione di cadavere.
Nel pomeriggio il procuratore capo di Roma, Francesco Lo Voi, ha detto che l’uomo è sospettato di avere ucciso la bambina. Non si sa invece ancora con certezza la causa della morte della donna, ma è possibile che anche lei sia stata uccisa. L’uomo ha dichiarato agli investigatori che lo hanno fermato di essere il padre della bambina, ma saranno fatte delle analisi per verificarlo.
La donna e la bambina, madre e figlia, non sono ancora state identificate, ha detto Lo Voi. L’uomo era partito due giorni fa per la Grecia con un volo dall’aeroporto di Fiumicino, poi è stato rintracciato grazie al segnale del suo cellulare. Era stato identificato dai filmati ripresi nelle mense per persone in difficoltà che lui e la donna morta avevano frequentato a Roma nelle scorse settimane, e grazie ad alcuni testimoni che lo avevano visto a Villa Pamphili e al mercato di via San Silverio, lì vicino.
I corpi della bambina e della donna erano stati trovati rispettivamente nel pomeriggio e nella serata di sabato: il primo era stato individuato da due donne in una zona in discesa del parco, tra rovi e rifiuti abbandonati; il secondo da una famiglia che giocava a pallavolo vicino ad alcuni cespugli: era in un sacco nero e in avanzato stato di decomposizione. Secondo quanto ricostruito finora, la donna sarebbe morta alcuni giorni prima della bambina.
– Leggi anche: Che posto è Villa Pamphili