Israele ha distrutto le difese aeree dell’Iran?
Come si spiega che i suoi caccia stiano bombardando quasi indisturbati la capitale Teheran

Nel corso del fine settimana Israele ha sostenuto di avere la superiorità aerea sui cieli di Teheran, la capitale iraniana. Significa che avrebbe degradato a tal punto le difese aeree dell’Iran che ora i suoi caccia possono bombardare indisturbati la città, senza timore – o con timore minimo – di essere abbattuti, perché non c’è più niente che possa farlo.
A giudicare dalle operazioni degli ultimi giorni, se Israele non ha ottenuto una superiorità aerea completa probabilmente è molto vicino a raggiungerla. Avere la superiorità aerea sull’avversario è uno dei vantaggi principali che si possono ottenere in una guerra, capace di determinarne l’esito. In questi giorni Israele sta bombardando intensamente l’Iran: in tutto il paese sono state uccise più di 200 persone.
Negli attacchi cominciati nella notte tra il 12 e il 13 giugno, Israele ha colpito molti obiettivi contemporaneamente: i siti nucleari; i leader militari; le piattaforme di lancio dei missili balistici. Ma un obiettivo importante sono stati i radar che l’Iran utilizzava per localizzare i caccia israeliani e soprattutto i sistemi di difesa aerea. Quelli iraniani sono soprattutto vecchi apparecchi di produzione sovietica come gli S-300, i Tor e alcuni modelli comprati dalla Cina.
Questi sistemi di difesa sono di fatto dei grossi camion che montano al tempo stesso i sistemi radar per individuare gli aerei nemici e i missili per abbatterli. Possono essere spostati dove è necessario avere una difesa aerea, e possono essere usati in autonomia, senza la necessità di ottenere informazioni da radar esterni.

Un sistema S-300 durante una parata militare a Teheran, settembre 2016 (AP Photo/Ebrahim Noroozi)
Fin dalla prima ondata di attacchi Israele ha distrutto sistematicamente questi mezzi di difesa: in un’intervista all’emittente americana Fox News, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che Israele sta «rimuovendo strato per strato» le difese iraniane. Nel video qui sotto, diffuso dall’esercito israeliano, si vede la distruzione di un sistema Tor.
Questo non significa che tutte le difese aeree iraniane siano state distrutte, ma che Israele è riuscito a creare per i suoi caccia un passaggio aereo che consente di raggiungere la capitale iraniana e bombardarla.
Ci sono alcuni elementi che fanno pensare che Israele abbia effettivamente una qualche forma di superiorità aerea su Teheran. Anzitutto la durata delle operazioni: sabato, per esempio, alcuni caccia israeliani hanno trascorso oltre due ore a bombardare obiettivi sopra Teheran, praticamente indisturbati.
In secondo luogo, Israele ha iniziato a permettersi di utilizzare caccia poco sofisticati, cioè dotati di sistemi di evasione meno avanzati, perché è meno preoccupato delle difese aeree iraniane. Se nei primi bombardamenti erano stati usati soltanto F-35, i caccia più avanzati al mondo, ora Israele utilizza anche gli F-15 e gli F-16, che appartengono alla generazione produttiva precedente e sono stati sviluppati per la prima volta negli anni Settanta (e poi più volte aggiornati).
L’Iran non è comunque del tutto indifeso. Gli stessi israeliani riconoscono che il paese possiede ancora molti sistemi di difesa antiaerea che possono essere spostati su Teheran, ma che probabilmente sono tenuti a difesa di altri luoghi strategici, come i siti nucleari o le grandi infrastrutture.

Un bombardamento israeliano a Teheran, 15 giugno 2025 (AP Photo)
Il fatto che a pochi giorni dall’attacco Israele sia riuscito a ottenere la quasi superiorità aerea su Teheran è un fallimento enorme per la leadership iraniana, che si può spiegare in più modi. Anzitutto il fattore sorpresa: l’Iran sapeva che Israele stava preparando un attacco, ma la sua leadership era convinta che sarebbe avvenuto dopo i negoziati previsti per domenica con gli Stati Uniti. Inoltre il fatto che fin dal primo attacco Israele sia riuscito a decimare i comandi militari iraniani ha lasciato le difese del paese paralizzate.
C’è poi il fatto che le difese aeree iraniane, come ha notato il giornalista Yaroslav Trofimov sul Wall Street Journal, non sono mai state particolarmente avanzate. L’Iran ha sempre tenuto bassi gli investimenti nella difesa aerea per puntare soprattutto sul suo potere di deterrenza, cioè sul fatto che la sua potenza militare e quella dei suoi alleati nella regione avrebbe scoraggiato Israele dall’attaccare.
Ma nell’ultimo anno gli alleati dell’Iran, come il gruppo armato Hezbollah in Libano e il regime di Bashar al Assad in Siria, sono stati indeboliti o rovesciati. Questo ha lasciato l’Iran scoperto.