In Ruanda è stata arrestata una delle principali leader dell’opposizione

In Ruanda è stata arrestata Victoire Ingabire, una delle principali esponenti dell’opposizione, con l’accusa di aver incitato alla ribellione contro il presidente: i suoi avvocati hanno denunciato queste accuse come politicamente motivate, e lei ha detto di essere innocente. Secondo l’accusa Ingabire avrebbe fatto parte di un gruppo che pianificava di destituire il governo del presidente autoritario Paul Kagame, insieme a giornalisti e membri di un partito politico dell’opposizione fondato dalla stessa Ingabire.
Non è la prima volta che accade: venne arrestata anche nel 2012, due anni dopo essere rientrata da un esilio di 16 nei Paesi Bassi. Nel 2018 fu graziata e uscì dal carcere dove stava scontando una condanna a 15 anni. Non le fu comunque mai consentito di partecipare alle elezioni presidenziali, e il suo partito venne escluso. È stato così anche alle ultime, un anno fa.
Kagame è in carica dal 2000 ma di fatto controlla il Ruanda dal 1994, e negli anni ha represso l’opposizione e limitato la libertà di stampa e di espressione. Le elezioni in Ruanda non sono considerate né libere, né democratiche, tanto che sono vinte da Kagame con percentuali altissime. Dal 2018 in poi Kagame aveva promesso in altre occasioni di fare arrestare Ingabire.
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