Al CNR si è fermato tutto

di Emanuele Menietti, Beatrice Mautino
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Il più grande e importante ente di ricerca in Italia, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, non può lavorare ad accordi internazionali o a convenzioni con altri enti, non può bandire concorsi, non può rinnovare i direttori degli istituti in scadenza, non può attirare ricercatori dall’estero. Non può nemmeno stabilizzare le migliaia di ricercatori precari, né assumerne di nuovi. È tutto fermo perché il CNR è rimasto senza presidente e senza quattro dei cinque membri del consiglio di amministrazione. I loro mandati sono scaduti nei mesi scorsi e il governo non ha nominato i suoi successori. Vediamo perché e cosa comporta fermare un’istituzione che dà lavoro a circa 9mila persone. Ci occupiamo poi di creme idratanti costosissime e da supermercato, per capire quali differenze ci sono (se ci sono).

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